Il provvedimento amministrativo che impone l'elaborazione e la trasmissione di un piano di caratterizzazione ai sensi dell'art. 242, comma 3, del d.lgs. n. 152/2006 perde efficacia e diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse qualora l'atto prodromico a tale provvedimento sia stato annullato per incompetenza dell'autorità emanante. In tali casi, il principio di effettività della tutela giurisdizionale impone di dichiarare l'improcedibilità del ricorso avverso il provvedimento successivo, in quanto l'annullamento dell'atto presupposto ne determina la caducazione automatica, rendendo privo di utilità pratica l'esame del merito del provvedimento impugnato. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuto difetto di interesse, concordata dalle parti, consente di realizzare un'economia processuale, evitando ulteriori e inutili dispendi di attività giurisdizionale. Il giudice amministrativo, in presenza di tali presupposti, è tenuto a pronunciare l'improcedibilità del ricorso, compensando integralmente le spese di lite in ragione della peculiarità della vicenda e dell'assenza di soccombenza sostanziale.