Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 43355 del 13 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:43355PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale, come la sorveglianza speciale, può fondarsi anche sulla condanna definitiva per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, senza che sia necessario dimostrare ulteriormente la concreta pericolosità del soggetto proposto. Infatti, l'inserimento del soggetto, pur non partecipe in senso formale dell'associazione criminale, all'interno della struttura delinquenziale mafiosa, integra una condizione di "appartenenza in senso lato" che legittima l'applicazione della misura di prevenzione, a prescindere dalla necessità di accertare una pericolosità qualificata e attuale. Analogamente, ai fini dell'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca, è sufficiente che il giudice accerti l'esistenza di un nesso di derivazione tra il patrimonio del proposto e i suoi contatti e cointeressenze con esponenti di organizzazioni mafiose, senza che sia necessario dimostrare la provenienza illecita di ogni singolo bene confiscato, essendo sufficiente che il patrimonio si sia formato anche solo in parte grazie a tali relazioni. In tali ipotesi, il sindacato di legittimità del giudice di cassazione è limitato alla verifica della correttezza formale della motivazione, senza poter entrare nel merito delle valutazioni di fatto compiute dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 26/10/2015 della CORTE APPELLO di PALERMO sentita la relazione svolta dal Consigliere ANDREA TRONCI;
lette le conclusioni del PG, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento del 26.10.2015, la Corte di appello di Palermo - per quanto qui d'interesse - in parziale riforma del decreto emesso in data 20.02.2014 dal Tribunale di Agrigento…

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