Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20242 del 22 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20242PEN

Massima

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Il giudice competente a decidere in ordine a misure restrittive della libertà personale va individuato in base al luogo in cui l'arrestato o il fermato è stato privato della libertà personale, ovvero del luogo in cui è stato eseguito il fermo o l'arresto, e tale competenza non è derogata dalla circostanza che il giudice della convalida del fermo o dell'arresto abbia disposto una misura cautelare ai sensi dell'art. 27 c.p.p. Pertanto, la misura cautelare disposta dal giudice della convalida, pur avendo efficacia provvisoria, non determina una competenza funzionale esclusiva e derogatoria di tale giudice, essendo necessario che il giudice competente per territorio provveda a rinnovare la misura entro venti giorni, pena la perdita di efficacia della stessa. Inoltre, il Pubblico Ministero non ha l'obbligo di trasmettere al giudice del riesame tutti gli atti di indagine, essendo sufficiente che siano rimessi quelli ritenuti rilevanti per sostenere la richiesta cautelare, oltre agli elementi favorevoli all'indagato. Infine, in tema di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari, il sindacato di legittimità è limitato alla verifica della logicità e della congruità della motivazione, senza poter procedere ad una nuova valutazione degli elementi di prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli III.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere rel.

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Os.Mu., nato in A il Omissis;
avverso la ordinanza n. 1340/2023 del Tribunale di Palermo del 25 agosto 2023;
letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Pietro MOLINO, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
sentito, altresì, per il ricorrente l'avv. St.GI., del foro di Palermo, il quale ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITE…

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