Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4307 del 2 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4307PEN

Massima

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Il procedimento di prevenzione patrimoniale è finalizzato all'ablazione di beni di provenienza illecita o comunque sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, a prescindere dall'accertamento di specifici reati. In tale contesto, la prova nuova idonea a consentire la revoca della misura di confisca deve presentarsi come un fattore che determini una decisiva incrinatura del quadro probatorio originario, non essendo sufficiente evocare un qualsiasi elemento favorevole. Il ricorso per cassazione è ammesso esclusivamente per violazione di legge, con la conseguenza che il vizio della motivazione può essere dedotto solo qualora se ne contesti l'inesistenza o la mera apparenza. Pertanto, le censure relative alla liceità delle risorse impiegate per l'acquisto dei beni confiscati, anche se supportate da nuova documentazione, sono inammissibili ove non siano in grado di inficiare in modo decisivo gli elementi posti a fondamento della confisca, come l'accertato deficit finanziario del proposto, l'apporto di contributi finanziari ulteriori rispetto a quelli dichiarati e il carattere simulato di alcune operazioni patrimoniali. Analogamente, l'assoluzione penale del proposto non costituisce di per sé prova nuova decisiva ai fini della revoca della confisca, in quanto il procedimento di prevenzione patrimoniale ha una finalità e presupposti diversi rispetto al processo penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 3/2012 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 04/07/2013;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO;
Letta la requisitoria in data 04/06/2014 del Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. IZZO G., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto deliberato il 04/07/2013, la …

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