Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 24028 del 23 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24028PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la fondatezza di un ricorso avverso una sentenza di condanna, è tenuto a verificare la congruità e la completezza della motivazione adottata dai giudici di merito, senza poter sindacare le scelte probatorie operate in sede di merito, salvo che non risultino manifestamente illogiche o contraddittorie. Pertanto, il vizio di motivazione, quale motivo di ricorso, non può essere invocato per censurare le valutazioni di fatto compiute dai giudici di appello, che siano sorrette da una motivazione adeguata e coerente, anche se diversa da quella prospettata dalla difesa. Inoltre, il giudice di legittimità, nel dichiarare l'inammissibilità del ricorso, può condannare il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, qualora ritenga che il ricorso sia manifestamente infondato e privo di seria giustificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) VO. MI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3189/2008 CORTE APPELLO di BARI, del 07/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALFONSO AMATO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per l'inammissibilita'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Vo. Mi. e'…

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