Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14312 del 26 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:14312PEN

Massima

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Il possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere in luogo pubblico integra il reato di porto abusivo, anche qualora l'imputato sostenga che l'oggetto appartenesse ad un terzo e fosse stato dimenticato nel veicolo. Il giustificato motivo del porto di tali oggetti ricorre solo quando particolari esigenze dell'agente siano perfettamente corrispondenti a regole comportamentali lecite relazionate alla natura dell'oggetto, alle modalità di verificazione del fatto, alle condizioni soggettive del portatore, ai luoghi dell'accadimento, alla normale funzione dell'oggetto. Pertanto, il giudice di merito, sulla base dei dati fattuali acquisiti, può ritenere integrato il reato di porto abusivo anche in assenza di una prova documentale offerta dalla difesa, qualora l'imputato non dimostri la sussistenza di un giustificato motivo per il possesso dell'oggetto in luogo pubblico. La sentenza di condanna per tale reato, fondata su tali presupposti, resiste alle censure di inosservanza delle norme processuali e di erronea applicazione della legge penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 152/2011 TRIBUNALE di PIACENZA, del 09/01/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/03/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

Udito il Procuratore Generale, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza resa il 9 gennaio 2012 dal Tribunale di Piacenza (OMISSIS) veniva ritenuto responsabile del reato…

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