Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso presentato dal sig. Gu. De St. contro il diniego dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera per il suo impianto di lavorazione del marmo, ha affermato il seguente principio di diritto: Il Comune è obbligato, ai sensi dell'art. 10, comma 8, della legge regionale n. 16/1998, ad adeguare il proprio piano regolatore generale alle previsioni del piano consortile per l'area di sviluppo industriale, entro il termine di sei mesi. Pertanto, qualora il piano regolatore comunale risulti in contrasto con il piano consortile, il Comune deve procedere all'adeguamento del proprio strumento urbanistico, senza poter opporre il previgente piano regolatore per negare l'autorizzazione richiesta dall'imprenditore, la cui attività risulta conforme al piano consortile di grado superiore. In tal caso, l'atto di diniego dell'autorizzazione è affetto da illegittimità sopravvenuta, in quanto adottato in violazione della normativa regionale che impone l'adeguamento del piano comunale.