Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33862 del 25 agosto 2008

ECLI:IT:CASS:2008:33862PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La retrodatazione della misura cautelare prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p. opera soltanto quando sussiste una connessione qualificata tra i fatti oggetto delle diverse ordinanze cautelari emesse in procedimenti penali distinti, e gli elementi giustificativi della seconda ordinanza erano già desumibili dagli atti prima del rinvio a giudizio nel procedimento in cui era stata emessa la prima ordinanza. Tuttavia, tale istituto non trova applicazione quando i procedimenti penali sono stati instaurati davanti a diverse autorità giudiziarie, in quanto la separazione non può essere considerata una scelta discrezionale del pubblico ministero, ma l'effetto di norme di legge sulla competenza. Inoltre, ai fini della desumibilità degli elementi dagli atti, rileva non già l'apprezzamento del pubblico ministero, bensì quello del giudice dell'impugnazione, il quale valuta la ragionevole tempestività con cui il pubblico ministero ha elaborato l'ipotesi di accusa sulla base della disponibilità degli elementi indiziari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PR. FR., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/02/2008 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAMENDOLA ((omissis))LO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore di fiducia, Avv. ((omissis)), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso, e letta la memoria d…

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