Il reato di fabbricazione di documenti falsi previsto dall'art. 497-bis, comma 2, c.p. costituisce una fattispecie autonoma rispetto a quella del mero possesso di documenti falsi di cui al comma 1 dello stesso articolo, in quanto la descrizione della condotta che differenzia le due ipotesi è elemento costitutivo del reato e non mera circostanza aggravante. Pertanto, il giudice non può operare un bilanciamento tra le circostanze attenuanti e l'ipotesi aggravata di cui al comma 2, ma deve determinare la pena base secondo la previsione di tale comma, aumentata da un terzo alla metà rispetto a quella del comma 1, e successivamente applicare l'eventuale diminuzione per le circostanze attenuanti. La qualificazione della condotta come rientrante nell'ipotesi di cui al comma 1 o al comma 2 dell'art. 497-bis c.p. deve essere effettuata sulla base delle prove raccolte, senza che rilevi l'assunzione difensiva circa la sussumibilità della fattispecie concreta nell'una o nell'altra ipotesi normativa.