Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25209 del 26 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25209PEN

Massima

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Il provvedimento del Questore di divieto di accesso ai luoghi di competizioni sportive calcistiche e di obbligo di presentazione periodica presso l'Ufficio di Polizia può essere convalidato dal Giudice quando risultino sussistenti i presupposti di necessità, urgenza e pericolosità concreta ed attuale del soggetto destinatario della misura. Il Giudice deve effettuare un controllo non meramente formale, ma sostanziale, sull'esistenza di tali requisiti, desumibili da elementi quali la gravità della condotta, le modalità di commissione e il contesto in cui essa si manifesta, anche attraverso il richiamo per relationem al provvedimento amministrativo. L'assenza di precedenti penali non esclude di per sé la pericolosità sociale, ove emergano condotte sintomatiche di una propensione all'aggressione e allo spregio dell'autorità di polizia deputata a garantire l'ordine pubblico. La motivazione del provvedimento giurisdizionale di convalida, pur sintetica, deve comunque indicare gli elementi fattuali e giuridici posti a fondamento della decisione, senza necessità di una specifica valutazione sulla tempestività dell'adozione della misura da parte del Questore. La durata della misura deve essere ritenuta congrua in relazione alla gravità della condotta e al contegno successivo del destinatario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. LOMBARDI Alfredo - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - est. Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso ordinanza GIP Tribunale di Napoli del 26.11.2010;

udita nella udienza camerale del 18 gennaio 2012 la relazione fatta dal Consigliere Dr. Renato GRILLO;

lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. D'AMBROSIO Vito che ha richiesto l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO E MOTIVI DELLA DECISIONE

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