Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26767 del 19 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26767PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve verificare la congruenza della motivazione del provvedimento impugnato rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie, senza poter sindacare la ricostruzione dei fatti operata dal giudice di merito. Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza del tribunale del riesame è ammissibile solo se denuncia la violazione di specifiche norme di legge ovvero la manifesta illogicità della motivazione, non potendo invece riguardare una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito. Ai fini della configurabilità del reato di associazione di tipo mafioso, è sufficiente la certamente non occasionale partecipazione all'attività criminosa posta in essere per garantire la sopravvivenza del sodalizio, anche in un momento di crisi sfociato in un conflitto armato con un gruppo rivale. Le chiamate in correità dei collaboratori di giustizia, se ritenute dal giudice di merito dettagliate e precise nei tratti essenziali, possono integrare un quadro indiziario grave, logico e non contraddittorio, insuscettibile di sindacato in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. BELTRANI Serg - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI P.D.M. Roberto M - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 766/2012 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 10/09/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;

sentite le conclusioni del PG Dott. D'AMBROSIO VITO, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentite le conclusioni del difensore di fiducia, Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento dei motivi del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale …

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