La destinazione d'uso di un immobile deve essere conforme alla disciplina urbanistica vigente per la zona in cui esso è ubicato. Il cambio di destinazione d'uso da produttiva a commerciale, senza il previo ottenimento del necessario titolo abilitativo, integra un illecito edilizio sanzionabile con la chiusura dell'attività e la demolizione delle opere abusive. Tuttavia, interventi di manutenzione straordinaria che non incidono sulla struttura dell'edificio, come la diversa distribuzione interna dei locali, non richiedono il permesso di costruire ma solo la comunicazione di inizio lavori, sicché la loro realizzazione in assenza di tale comunicazione non può giustificare la sanzione demolitoria. Analogamente, la realizzazione di una tettoia aperta su tre lati, senza delimitazione dello spazio interno, non costituisce un organismo edilizio volumetricamente impattante e urbanisticamente rilevante, non necessitando quindi di titolo abilitativo. L'amministrazione, nell'esercizio dei poteri di vigilanza edilizia, gode di autonomia valutativa rispetto agli accertamenti dell'autorità giudiziaria penale, potendo adottare i provvedimenti sanzionatori ritenuti necessari indipendentemente dall'esito del giudizio penale.