Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 15646 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:15646SENT

Massima

Generata da Simpliciter
L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è un atto vincolato per l'amministrazione, che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. L'interesse pubblico alla repressione degli abusi edilizi e al ripristino della legalità è in re ipsa, non sussistendo alcun affidamento del privato meritevole di tutela. Il lasso di tempo trascorso dalla realizzazione dell'abuso all'adozione del provvedimento sanzionatorio non elide né aggrava la motivazione, in quanto l'esercizio del potere sanzionatorio da parte della pubblica amministrazione è imprescrittibile. Gli interventi che determinano la creazione ex novo di nuovi spazi o la modifica della distribuzione interna dell'immobile, con conseguente alterazione della volumetria complessiva e aumento della superficie utile, integrano gli estremi della ristrutturazione edilizia, per la quale è necessario il preventivo rilascio del permesso di costruire, e non possono essere ricondotti alla mera manutenzione straordinaria, per la quale è sufficiente la comunicazione di inizio lavori. La motivazione dell'ordine di demolizione, che richiama il carattere abusivo delle opere, è congrua e non necessita di una specifica valutazione dell'interesse pubblico sotteso, né di un'analisi comparativa con gli interessi privati coinvolti, in quanto l'interesse pubblico alla repressione degli abusi edilizi e al ripristino della legalità è in re ipsa e non può essere superato dall'eventuale decorso di un notevole lasso di tempo dalla realizzazione degli interventi.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/10/2023

N. 15646/2023 REG.PROV.COLL.

N. 15400/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 15400 del 2016, proposto da
Giuseppe Perrone, rappresentato e difeso dagli avvocati Daniele Archilletti e Tommaso Di Nitto, con domicilio eletto presso il loro studio in Roma, via Antonio Gramsci, n. 24;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Alessandro Freni, con domicilio digitale in atti;

per l'annullamento

- della determinazione dirigenziale di Roma Capitale - Municipio XV, Direzione Tecnica, prot. n. 1131 in data 18 ottobre 2016, notificata in pari data, avente ad oggetto
"Ingiunzione a rimuover…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.