Cassazione penale Sez. I sentenza n. 44391 del 6 novembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:44391PEN

Massima

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Il vincolo della continuazione tra il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa e i reati-fine può essere riconosciuto solo qualora il giudice accerti che questi ultimi fossero stati programmati, almeno nelle loro linee essenziali, al momento dell'ingresso del soggetto nell'associazione criminosa. Pertanto, il presupposto indefettibile per l'operatività dell'istituto della continuazione è l'accertamento dell'unicità del disegno criminoso, da intendersi come preordinazione unitaria da parte del soggetto agente delle diverse condotte violatrici, collocata in una fase antecedente al momento perfezionativo di tutte le condotte delittuose che si assumono esserne espressione. Tale verifica non può essere compiuta in via astratta, sulla base della sola omogeneità delle violazioni e della contiguità temporale delle condotte, ma richiede un'indagine concreta sulle singole fattispecie, volta a riscontrare la preventiva ideazione unitaria dei reati-fine. Pertanto, il riconoscimento della continuazione non può fondarsi su un automatismo, dovendosi escludere tale vincolo per quei reati che, pur rientrando nell'ambito delle attività del sodalizio criminoso e finalizzati al suo rafforzamento, non siano stati programmati ab origine o non fossero neanche programmabili, perché legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali o, comunque, non immaginabili al momento iniziale dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MELE E.Mari - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI PALERMO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/10/2022 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARIA ELENA MELE;
lette le conclusioni del PG LUIGI GIORDANO, il quale ha chiesto
l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 15.10.2022, la Corte d'appello di Palermo, in funzione di giudice dell'esecuzione, acc…

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