Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26865 del 8 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:26865PEN

Massima

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Il dolo generico richiesto per il delitto di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si integra nella volontà di porre in essere condotte di minaccia e molestia, nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice, senza che sia necessario che l'agente si rappresenti e voglia fin dal principio la realizzazione della serie degli episodi, potendo il dolo formarsi in modo graduale. L'evento del reato, consistente nel grave e perdurante stato di ansia o di paura della vittima, può essere desunto dal complesso degli elementi fattuali acquisiti e dalla condotta stessa dell'agente, senza che sia necessaria una puntuale descrizione da parte della persona offesa. La valutazione della credibilità della persona offesa rappresenta una questione di fatto rimessa al giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità salvo manifeste contraddizioni, così come la scelta tra divergenti versioni ed interpretazioni dei fatti e l'indagine sull'attendibilità dei testimoni, purché la motivazione sia congrua e logica. La determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p., rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità se non in caso di mero arbitrio o ragionamento illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Gi.Ma. nato il (Omissis)
avverso la sentenza del 05/05/2023 della CORTE APPELLO di VENEZIA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELA BIFULCO;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale SABRINA PASSAFIUME, la quale ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'impugnata sentenza, limitatamente al profilo concernente la prova dell'evento del reato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza indicata in epigrafe, la Corte d'appello di Venezia ha confermato la decisione del giudice di…

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