Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16375 del 26 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:16375PEN

Massima

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Il delitto di diffamazione sussiste non solo quando l'autore comunica espressioni offensive a più persone, ma anche quando le comunica a una sola persona, purché con modalità tali da rappresentarsi e volere che la notizia illecita venga a conoscenza di altri; a tal fine, è irrilevante che l'unico interlocutore non abbia effettivamente divulgato ulteriormente le espressioni diffamatorie, essendo sufficiente il dolo generico, ossia la volontà di usare espressioni offensive con consapevolezza di ledere l'altrui onore o reputazione, a prescindere dal movente che ha indotto l'agente all'azione illecita; l'accertamento del pregiudizio patrimoniale e la relativa quantificazione sono rimessi a un separato giudizio, mentre la fissazione della pena pecuniaria, se conforme a quella inflitta in primo grado, è esente da vizi di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BU. Do. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 26.6.2009 del Tribunale di Frosinone;

E' presente per il ricorrente l'avv. Claudio Coccia del Foro di Frosinone.

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dr. Gian Giacomo Sandrelli;

sentite le Requisitorie del PG. (nella persona del Cons. Vito Monetti) che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il dif. avv. Claudio;

Il difensore in…

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