Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33020 del 22 agosto 2024

ECLI:IT:CASS:2024:33020PEN

Massima

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Il reato di oltraggio a pubblico ufficiale di cui all'art. 341-bis del codice penale si configura quando l'offesa all'onore e al prestigio del pubblico ufficiale avviene alla presenza di almeno due persone estranee alla Pubblica Amministrazione, non computandosi tra queste i soggetti che assistano all'offesa nello svolgimento delle loro funzioni. Pertanto, la presenza di almeno due "civili" che abbiano effettivamente percepito le frasi offensive costituisce requisito essenziale per l'integrazione del reato, non essendo sufficiente la mera possibilità di udire tali frasi. Inoltre, le censure relative all'idoneità delle frasi a ledere l'onore e il prestigio del pubblico ufficiale, nonché alla consapevolezza dell'imputato circa la qualifica pubblica della persona offesa, non possono essere sollevate per la prima volta in sede di legittimità, dovendo essere state previamente dedotte in sede di appello. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente determinata a favore della Cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Presidente

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere

Dott. PACILLI ((omissis)) - Relatrice

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paola - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Pu.Ma., nato a L l' (omissis);
avverso la sentenza del 30/10/2023 della Corte di appello di Trieste;
Visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
letta la requisitoria del ((omissis)), che ha concluso chiedendo di dichiarare l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 30 ottobre 2023 la Corte di appello di Trieste - per ciò che rileva in questa sede - ha confermato la sentenza emessa il 16 novembre dal Tribunale di Udine, con cui Pu.Ma. è stato condannato all…

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