Consiglio di Stato sentenza n. 5674 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:5674SENT

Massima

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L'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica comunale da parte dell'amministrazione statale competente è consentito per qualsiasi vizio di legittimità riscontrato nella valutazione formulata in concreto dall'ente territoriale, ivi compreso l'eccesso di potere in ogni sua figura sintomatica, come l'insufficiente motivazione. Tuttavia, l'amministrazione statale è tenuta ad esternare adeguatamente l'avvenuto apprezzamento comparativo tra il contenuto del vincolo paesaggistico e tutte le rilevanti circostanze di fatto relative al manufatto e al suo inserimento nel contesto protetto, in modo da giustificare la scelta di dare prevalenza all'interesse del privato rispetto a quello tutelato in via primaria attraverso l'imposizione del vincolo. L'onere di puntuale motivazione sussiste non solo in caso di diniego, ma anche per l'assenso, dovendo dar conto dell'iter logico seguito per verificare e riconoscere la compatibilità effettiva degli interventi edificatori in riferimento agli specifici vincoli paesaggistici dei luoghi. L'amministrazione statale non può effettuare un riesame complessivo delle valutazioni compiute dall'ente competente al rilascio dell'autorizzazione, sostituendo una propria diversa valutazione di merito, a meno che l'ente locale non abbia adempiuto al suo obbligo di motivare adeguatamente in ordine alla compatibilità paesaggistica dell'opera. In tal caso, l'amministrazione statale può annullare il provvedimento per vizio di motivazione, indicando le ragioni di merito che concludono per la non compatibilità delle opere realizzate con i valori tutelati. Tuttavia, tale valutazione deve essere puntuale e riferita al singolo caso concreto, senza limitarsi a formule generiche o a una generica ed immotivata sostituzione della propria valutazione a quella posta a base dell'assenso rilasciato.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/10/2018

N. 05674/2018REG.PROV.COLL.

N. 07540/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7540 del 2012, proposto da
Cesarano Pasquale in proprio e quale Amministratore Ditta Paluce & G. Snc, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Vittorio Attanasio, Ippolito Matrone, con domicilio eletto presso lo studio Stefano Isidori in Roma, via delle Alpi, 30;

contro

Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Comune di Terzigno non costituito in giudizio;

per la riforma

del…

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