Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo - L'Aquila sentenza breve n. 291 del 2019

ECLI:IT:TARAQ:2019:291SENB

Massima

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Il provvedimento amministrativo di revoca di una concessione di occupazione di suolo pubblico, sebbene adottato in violazione del principio di partecipazione procedimentale di cui all'art. 7 della legge n. 241/1990, non è comunque annullabile ai sensi dell'art. 21-octies, comma 2, della medesima legge, qualora l'amministrazione dimostri in giudizio che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato. Ciò si verifica quando la revoca è motivata da impellenti e improcrastinabili esigenze di interesse pubblico, come l'esecuzione di lavori di riqualificazione urbana finanziati con risorse pubbliche vincolate a specifici termini di realizzazione, e tali lavori debbano essere svolti nel ristretto periodo estivo a causa delle condizioni climatiche del luogo. In tali casi, il provvedimento di revoca, pur adottato in violazione del contraddittorio procedimentale, risulta comunque legittimo in quanto l'amministrazione non avrebbe potuto adottare una diversa determinazione, essendo la revoca imposta da stringenti ragioni di interesse pubblico prevalenti sull'interesse del concessionario. Pertanto, il provvedimento di revoca della concessione di occupazione di suolo pubblico, motivato dalla necessità di eseguire urgenti lavori di riqualificazione urbana in un borgo turistico, finanziati con risorse pubbliche vincolate a specifici termini di realizzazione e realizzabili solo nel ristretto periodo estivo a causa delle condizioni climatiche del luogo, è legittimo anche in assenza della preventiva comunicazione di avvio del procedimento, in quanto l'amministrazione non avrebbe potuto adottare una diversa determinazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/06/2019

N. 00291/2019 REG.PROV.COLL.

N. 00216/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 216 del 2019, proposto da
La Taberna S.r.l.s., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Roberto Colagrande, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in L'Aquila, via Vittorio Veneto 11;

contro

Comune di Calascio, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Francesco Camerini, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in L'Aquila, via Garibaldi,62;

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