Il diniego del permesso di costruire in sanatoria per un fabbricato oggetto di istanza di condono edilizio ex Legge n. 326/2003 è legittimo qualora, alla data del 31 marzo 2003, il fabbricato non risulti ultimato al rustico, in quanto l'art. 43, ultimo comma, della Legge n. 47/1985 (richiamato dall'art. 32, comma XXVIII, della Legge n. 326/2003) consente la sanatoria soltanto per le opere non ultimate per effetto di provvedimenti amministrativi o giurisdizionali, limitatamente alle strutture realizzate e ai lavori strettamente necessari alla loro funzionalità, senza consentire l'integrazione delle opere con interventi edilizi che diano luogo a nuove strutture. Pertanto, il mancato completamento del fabbricato entro il termine perentorio del 31 marzo 2003 preclude l'accesso ai benefici del condono, non essendo sufficiente a tal fine la mera collaborazione del privato o l'incompletezza dovuta a provvedimenti amministrativi o giurisdizionali, in quanto il presupposto per il diniego del permesso di costruire in sanatoria è costituito dalla constatata incompatibilità delle opere con l'assetto urbanistico del territorio, circostanza che rende il provvedimento sufficientemente motivato con il riferimento alla violazione dell'art. 3, comma 2, lett. b), della L.R. n. 10/2004.