Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11227 del 16 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:11227PEN

Massima

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Il bollettino di versamento in conto corrente postale, anche se materialmente predisposto dal privato interessato, costituisce atto pubblico in quanto formato dal pubblico ufficiale nell'esercizio delle proprie funzioni, con efficacia probatoria nei confronti dei terzi in ordine all'avvenuto pagamento di una somma di denaro. La falsificazione di tale documento, anche se realizzata mediante la produzione di una fotocopia, integra il reato di falso materiale in atto pubblico commesso dal privato ai sensi degli artt. 476 e 482 c.p., qualora la copia presenti caratteristiche tali da apparire come un originale, essendo idonea a trarre in inganno il consociato medio sulla genuinità dell'atto. Il reato di falso non è escluso dalla circostanza che la falsità sia stata successivamente rilevata a seguito di un attento controllo, atteso che il pericolo per la pubblica fede deve essere valutato in relazione alla capacità del falso di indurre in errore il destinatario, a prescindere dall'effettiva riuscita dell'inganno. Inoltre, il fatto che l'alterazione non abbia prodotto l'effetto voluto dall'autore non integra il reato impossibile, essendo sufficiente che l'azione sia astrattamente idonea a ledere il bene giuridico tutelato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. BELMONTE M.T. - Consigliere

Dott. MOROSINI E.Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/06/2021 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GRAZIA ROSA ANNA MICCOLI;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FRANCESCA CERONI, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 18 giugno 2021 la Corte di appello di Messina ha confermat…

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