Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15953 del 16 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15953PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La retrodatazione dei termini di durata della custodia cautelare relativi a una misura disposta con ordinanza successiva non opera quando la precedente ordinanza sia stata emessa nell'ambito di un procedimento conclusosi con sentenza di condanna passata in giudicato. Ciò in quanto, una volta intervenuto il giudicato, il titolo custodiale perde la sua autonoma configurazione, transitando e dissolvendosi nella pronuncia definitiva, che diventa l'unico titolo di legittimazione della libertà del condannato. Il meccanismo della "contestazione a catena" di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p. presuppone che entrambi i procedimenti, cui attengono i titoli custodiali in questione, siano ancora in corso, al fine di evitare un allungamento artificioso dei termini di custodia cautelare relativi al primo provvedimento di cattura. La sopravvenienza del giudicato, tuttavia, fa venir meno le ragioni di garanzia sottese a tale istituto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. RO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/10/2008 TRIB. LIBERTA' di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI RAFFAELE;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. CIAMPOLI Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza del 29.10.08 il Tribunale del riesame di Milano ha respinto il ricorso proposto da MO. Ro. avverso l'…

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