Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24866 del 18 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:24866PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione di stampo mafioso, deve attentamente esaminare il complessivo quadro indiziario, senza limitarsi a una mera rilettura critica delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e dei testimoni, ma valorizzando anche gli ulteriori elementi di prova, come i comportamenti degli affiliati successivi all'arresto dell'imputato, idonei a corroborare in modo autonomo il contenuto indiziario a suo carico. Inoltre, in presenza di gravi indizi per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p., opera la doppia presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., relativa all'esistenza delle esigenze cautelari e all'adeguatezza esclusiva della custodia in carcere, che può essere superata solo da specifici elementi dimostrativi del venir meno della loro attualità, non essendo sufficiente una mera critica generica alle valutazioni del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI ((omissis)) - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), detto (OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale della Liberta' di Palermo il 9/12/2016;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), detto (OMISS…

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