Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 23266 del 28 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23266PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione della custodia cautelare in carcere, deve essere concreto e attuale, tale da far prevedere in termini di alta probabilità che all'indagato si presenti effettivamente un'occasione per commettere ulteriori delitti della stessa specie. Il giudice è tenuto a valutare se permanga la situazione di fatto che ha reso possibile o agevolato la commissione del reato, non potendosi presumere automaticamente tale pericolo sulla base della sola gravità del fatto. Inoltre, il giudice deve motivare in modo specifico l'inidoneità di misure cautelari diverse dalla custodia in carcere, come gli arresti domiciliari con procedure di controllo, a scongiurare il pericolo di reiterazione del reato, non potendosi affermare in modo generico l'insufficienza di tali misure. La valutazione del giudice deve essere ancorata a elementi concreti e attuali, senza basarsi su meri presupposti astratti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MENICHETTI Carla - Presidente

Dott. MONTAGNI Andrea - Consigliere

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. DAWAN Danie - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/01/2019 del TRIB. LIBERIA' di GENOVA;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. DANIELA DAWAN;
lette le conclusioni del PG, Dott. VIOLA ALFREDO POMPEO, il quale conclude per il rigetto;
E' pervenuta rinuncia al ricorso dell'avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il 09/01/2019, il Tribunale di Genova ha rigettato la richiesta di riesame proposta nell'interesse di (OMISSIS), indagato per i r…

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