Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 18806 del 7 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:18806PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sostituzione della pena detentiva breve con la pena pecuniaria ai sensi della legge n. 689 del 1981, art. 58, deve motivare adeguatamente la propria decisione, tenendo conto dei criteri indicati nell'art. 133 c.p., tra cui le modalità del fatto, la personalità del condannato e le sue condizioni di vita individuale, familiare e sociale. La ratio delle pene sostitutive ha natura premiale e il diniego della conversione non può essere fondato sulla sola inidoneità della sanzione pecuniaria a svolgere funzioni di retribuzione e di deterrenza, in quanto le misure sostitutive tendono al reinserimento sociale del condannato. Il giudizio prognostico sulla concedibilità della misura sostitutiva può essere favorevole anche nei confronti di un soggetto che, in relazione alla entità del fatto criminoso commesso, non sia ritenuto meritevole delle attenuanti generiche, e viceversa, essendo diversa la funzione dei due istituti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. ESPOSITO Lucia - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 517/2010 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 07/01/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. EUGENIA SERRAO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente al trattamento sanzionatorio. Rigetto nel resto.

RITENUTO IN FATTO

1. Nel ricorso pr…

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