Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 50989 del 8 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:50989PEN

Massima

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Il tentativo di furto aggravato è configurabile quando l'agente, pur non riuscendo nell'intento per cause indipendenti dalla sua volontà, ha posto in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a impossessarsi indebitamente di beni altrui, come nel caso di un soggetto sorpreso all'interno di un cantiere edile mentre tentava di asportare materiale in rame dai parapetti dei balconi. In tali ipotesi, la presenza dell'imputato nel luogo del reato, unitamente agli elementi indiziari raccolti dalle forze dell'ordine, quali il rinvenimento di rame di recente staccamento e la fuga dell'imputato alla vista degli operanti, costituiscono gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza, idonei a fondare la condanna per il reato contestato, anche in assenza della testimonianza diretta della persona che aveva segnalato il tentativo di furto. Inoltre, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione dei criteri di cui all'art. 133 c.p. per la determinazione della pena, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o arbitrarietà, non ravvisabile laddove la pena irrogata risulti adeguatamente motivata in relazione alle circostanze del caso concreto, come la presenza di precedenti penali specifici dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. GIANNITI Pasquale - rel. Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2725 del 01/02/2017 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIANNITI Pasquale;
udito il Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dott.ssa FODARONI ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. La Corte di appello di Milano con la sentenza impugnata ha integralmen…

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