Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5944 del 11 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:5944PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'agente compie atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della vittima, valutati ex ante sulla base delle circostanze concrete e delle modalità dell'azione, a prescindere dall'insuccesso determinato da fattori estranei. L'univocità degli atti deve essere accertata ricostruendo la direzione teleologica della volontà dell'agente, al fine di individuare lo specifico bene giuridico aggredito e concretamente posto in pericolo. La sussistenza del dolo diretto, accertata sulla base di una motivazione logica e giuridicamente coerente, legittima il giudizio affermativo sull'esistenza degli elementi costitutivi del tentativo di omicidio, così come la determinazione di una pena adeguata alla gravità e alle modalità della condotta, nonché alla capacità criminale dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. NA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 08/05/2008 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. SILVESTRI GIOVANNI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza dell'8.5.2008, la Corte di Appello di Roma confermava …

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