Il Comune non può negare arbitrariamente il cambio di destinazione d'uso di un immobile di proprietà demaniale, già concesso in locazione per finalità turistico-ricettive, quando la nuova destinazione d'uso risulti compatibile con la vigente disciplina urbanistica comunale. In particolare, qualora l'area in cui insiste l'immobile sia classificata dal piano urbanistico comunale come zona H1/B, destinata a "interventi volti alla salvaguardia paesaggistica, ambientale con fruizione moderata turistica, balneare, fruizione culturale delle fasce costiere", il Comune non può negare il cambio di destinazione d'uso a fini turistico-ricettivi, in quanto tale utilizzo risulta conforme alla normativa urbanistica applicabile. Il diniego illegittimo di tale cambio di destinazione d'uso, che frustra le legittime aspettative del concessionario, integra gli estremi della responsabilità aquiliana dell'amministrazione e dà luogo al risarcimento del danno, quantificabile in via equitativa con riferimento al mancato guadagno derivante dalla mancata fruizione turistica dell'immobile.