Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14913 del 9 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:14913PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La disciplina previgente in materia di fallimento e di requisiti soggettivi di fallibilità, anche per quanto attiene all'identificazione del soggetto assoggettabile al fallimento e alla nozione di piccolo imprenditore, resta applicabile alle procedure concorsuali e penali avviate prima dell'entrata in vigore della nuova normativa, in virtù della disciplina transitoria dettata dalla legge. Pertanto, il mancato possesso dei requisiti di fallibilità introdotti dalla nuova normativa non esclude la responsabilità penale per il reato di bancarotta fraudolenta commesso prima dell'entrata in vigore della stessa. Inoltre, in tema di prova del delitto di bancarotta fraudolenta, il mancato rinvenimento, all'atto della dichiarazione di fallimento, di beni e di valori societari a disposizione dell'amministratore, costituisce, qualora non sia da questi giustificato, valida presunzione della loro dolosa distrazione, probatoriamente rilevante ai fini dell'affermazione della responsabilità dell'imputato. Tale presunzione non è superata dalla mera denuncia di sottrazione dei beni contestati come distratti, né dalla circostanza che parte delle somme contestate risultino solo contabilmente presenti in cassa, essendo sufficiente l'accertamento dell'esistenza di tali somme sulla base delle risultanze contabili. Infine, l'imputabilità della gestione della società fallita all'amministratore di fatto può essere desunta anche dalla circostanza che egli abbia assicurato la gestione della società a un altro soggetto formalmente nominato amministratore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. DE., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/10/2006 CORTE APPELLO di FIRENZE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. DIDONE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Mo. De. ricorre per Cassazione contro la sentenza…

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