Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 23090 del 30 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:23090CIV

Massima

Il contratto di appalto, pur non essendo soggetto a forma scritta ad substantiam, deve essere provato in modo certo e inequivocabile, non essendo sufficiente la mera prova testimoniale o la documentazione prodotta, quando non consente di ricostruire in modo chiaro e puntuale le obbligazioni assunte dalle parti, le opere da eseguire, i tempi di consegna e i corrispettivi pattuiti. In assenza di tali elementi essenziali, il credito vantato dall'appaltatore non può essere ammesso allo stato passivo del fallimento della società committente, in quanto non risulta provata l'esistenza di un valido contratto di appalto opponibile al curatore fallimentare, terzo rispetto ai rapporti interni tra la società fallita e l'appaltatore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 1

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI PALMA Salvatore - Presidente

Dott. BERNABAI Renato - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. CRISTIANO Magda - Consigliere

Dott. SCALDAFERRI Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 21651/2013 proposto da:

(OMISSIS) SRL (OMISSIS) in persona dell'amministratore unico nonche' legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentata e difesa dagli avvocati (OMISSIS), (OMISSIS), giusta delega a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

FALLIMENTO (OMISSIS) SRL;

- intimato -

avverso il decreto nel procedimento R.G. 4871/2012 del TRIBUNA…

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