Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 275 del 2013

ECLI:IT:TARVEN:2013:275SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la domanda di risarcimento del danno proposta dalla società ricorrente a seguito dell'annullamento di una concessione edilizia, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La tutela risarcitoria degli interessi oppositivi è sempre ammessa in presenza di un atto amministrativo illegittimo che abbia compresso la posizione di vantaggio del privato, in quanto il collegamento con il bene della vita si è già consolidato in virtù di un precedente provvedimento. In tal caso, al privato non è richiesto un particolare sforzo probatorio per ciò che attiene all'elemento soggettivo della fattispecie, potendo egli invocare l'illegittimità del provvedimento quale presunzione (semplice) della colpa dell'Amministrazione. 2. Il risarcimento del danno da lucro cessante, rivendicato in relazione alla mancata realizzazione e vendita dei posti auto all'interno dell'autorimessa la cui costruzione era stata concessionata, non può essere riconosciuto in quanto tale danno non costituisce conseguenza immediata e diretta dell'annullamento della concessione edilizia, essendo necessaria la previa realizzazione dell'opera. Inoltre, la domanda di risarcimento del danno da lucro cessante esige il riscontro di elementi oggettivi dai quali desumere, in termini di certezza o di elevata probabilità, l'esistenza di un pregiudizio economicamente valutabile, non essendo sufficiente la mera potenzialità del mancato guadagno. 3. È invece accoglibile la domanda di risarcimento del danno emergente costituito dalle spese inutilmente affrontate dalla ricorrente per ottenere la concessione edilizia poi annullata, in quanto tali spese rappresentano una conseguenza immediata e diretta dell'illegittimo annullamento del provvedimento. 4. Infine, la mancata conclusione di un contratto preliminare di vendita del terreno con il progetto approvato, a seguito dell'annullamento della concessione edilizia, configura una conseguenza immediata e diretta del provvedimento illegittimo. Tuttavia, in tal caso, nulla può essere preteso a titolo di risarcimento, in quanto l'acquisizione del terreno da parte del Comune ha fruttato un importo ben più cospicuo rispetto a quello pattuito nel preliminare di vendita.

Sentenza completa

N. 00100/2004
REG.RIC.

N. 00275/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00100/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 100 del 2004, proposto da:
Gaon di ((omissis)) & C. Sas, rappresentato e difeso dagli avv. Ivone Cacciavillani, ((omissis)), con domicilio presso l’intestato Tribunale ai sensi dell’art. 25, I comma del DLgs n. 104/2010;

contro

Comune di Falcade - (Bl), rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Venezia-Mestre, via Torino, 186;

per il risarcimento

del danno conseguente all’annullamento della concessione edilizia n. 25/1986 disposto con provvedimento 10.4.1987 n. 1202, annullato siccome illegittimo dall’intestato Tribunale con sentenza n. 1…

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