Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29671 del 25 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29671PEN

Massima

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Il reato di addestramento con finalità di terrorismo di cui all'art. 270-quinquies c.p. è un delitto a consumazione anticipata che richiede un duplice dolo specifico: da un lato, la volontà di addestrare o fornire istruzioni per la preparazione o l'uso di materiali esplosivi, armi, sostanze nocive e tecniche operative finalizzate al compimento di atti di violenza o di sabotaggio di servizi pubblici essenziali; dall'altro, la finalità di terrorismo, intesa come l'obiettivo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici a compiere o astenersi dal compiere atti. La fattispecie è configurabile solo quando le condotte di addestramento o istruzione siano concretamente idonee a realizzare tali finalità terroristiche, non essendo sufficiente la mera acquisizione di nozioni o tecniche potenzialmente utili. Pertanto, il giudice deve verificare non solo l'esistenza del duplice dolo specifico, ma anche l'idoneità oggettiva delle condotte a porre in essere atti di violenza o di sabotaggio, accertando l'esistenza di un programma concreto e attuale in tal senso, anche se non necessariamente già in fase di realizzazione. La mera propaganda ideologica o il proselitismo, in assenza di tali elementi, non sono sufficienti a integrare il reato, il quale richiede invece la concreta possibilità di attuazione degli scopi terroristici, secondo un modello di pericolo concreto e non di mero pericolo presunto. Il giudice deve quindi motivare adeguatamente in ordine a tali profili, non potendo limitarsi a un mero richiamo alle risultanze investigative.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Yo. Da. ,

avverso l'ordinanza 1 marzo 2011 del Tribunale di Catanzaro;

Visti gli atti, l'ordinanza denunciata ed il ricorso;

Udita nell'udienza in camera di consiglio la relazione fatta dal Presidente Dr. De Roberto;

Udite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Delehaye Enrico, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore, avvoca…

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