Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20536 del 28 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:20536PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti, anche in modica quantità, integra il reato di detenzione ai fini di spaccio qualora siano presenti elementi oggettivi, come la vendita a terzi, che escludano la finalità di uso personale, indipendentemente dalla modesta entità del denaro contante rinvenuto. Il giudice, nel valutare la finalità dello stupefacente detenuto, deve tenere conto di tutti gli elementi di fatto emersi dalle indagini, come i servizi di appostamento e i riscontri circa la cessione a terzi, senza limitarsi a considerare singoli fattori in modo isolato. La motivazione sulla sussistenza del fine di spaccio deve essere adeguatamente argomentata e logicamente coerente, senza contraddizioni interne.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ma. Al. , nato a (OMESSO);

contro l'ordinanza del 17 dicembre 2009 emessa dal Tribunale di Taranto;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione fatta dal consigliere Dott. ((omissis));

udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Con la decisione in epigrafe il Tribunale di Tarante, in fun…

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