Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9687 del 21 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:9687PEN

Massima

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Il pericolo concreto ed attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, deve essere valutato dal giudice sulla base di un apprezzamento analitico e globale degli elementi indiziari emersi, tenendo conto delle modalità di realizzazione dei fatti, delle connotazioni di violenza e aggressività della personalità dell'indagato, nonché della condizione di vulnerabilità della persona offesa. Ove tali elementi dimostrino un elevato grado di pericolosità sociale, non può ritenersi adeguata alcuna misura cautelare diversa dalla custodia in carcere, neppure quella degli arresti domiciliari presso un luogo diverso dall'abitazione della persona offesa, in quanto inidonea a scongiurare il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIORDANO Emilia - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 14/10/2021 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Gaetano De Amicis;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Angelillis Ciro, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 14 ottobre 2021 il Tribunale di …

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