Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8050 del 23 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:8050PEN

Massima

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Il giudice di rinvio, a seguito di annullamento con rinvio da parte della Corte di Cassazione per vizi di motivazione, è vincolato a valutare nuovamente la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, senza poter fondare la propria decisione sugli stessi argomenti dichiarati contraddittori e illogici dalla pronuncia di annullamento. Egli deve procedere a un'autonoma e rigorosa disamina delle risultanze probatorie, comprese le dichiarazioni contrastanti della persona offesa e del collaborante, senza poter inferire automaticamente la ricorrenza dei gravi indizi a carico dell'indagato in relazione a una specifica condotta, sulla base della sola circostanza che nei suoi confronti si sia formato un giudicato cautelare per altra ipotesi di reato. La motivazione del provvedimento di rinvio deve essere congrua e comprensiva del vincolo di uniformarsi ai principi di diritto enunciati dalla Corte di Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. GE. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 14/07/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAMPANILE PIETRO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. DI CASOLA Carlo, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. CANTELLI Giovanni, che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1 - In accoglimento del ricorso propo…

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