Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21818 del 28 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:21818PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai sensi dell'art. 274, lett. c), c.p.p., può essere desunto non solo dai precedenti penali dell'indagato, ma anche dalle modalità e dalla gravità del fatto, nonché da altri elementi sintomatici della sua pericolosità sociale, come i procedimenti penali pendenti a suo carico. Ai fini della motivazione del provvedimento di custodia in carcere, non è necessaria un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura cautelare, essendo sufficiente che il giudice indichi, con argomenti logico-giuridici, gli elementi specifici che inducono ragionevolmente a ritenere tale misura la più adeguata per impedire la prosecuzione dell'attività criminosa, in relazione alla natura e alle modalità di commissione dei reati, nonché alla personalità dell'indagato. Il giudizio di adeguatezza della misura cautelare applicata deve essere ancorato a precisi dati fattuali, senza che il controllo di legittimità della Corte di Cassazione possa spingersi a valutare la migliore ricostruzione possibile dei fatti, essendo sufficiente che la motivazione del provvedimento impugnato sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenic - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO A. - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Bologna, in data 03/09/2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Adriano Iasillo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Massimo Galli, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

Udito l'Avvocato (OMISSIS) - difensore di fiducia dell'imputato - che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.

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