Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 10201 del 16 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:10201PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legittimità sulla sentenza impugnata, è tenuto a verificare la sussistenza dei presupposti processuali per la validità dell'impugnazione, tra i quali rientra la tempestività della stessa. Pertanto, il giudice di legittimità non può rilevare e dichiarare la prescrizione del reato maturata in epoca successiva alla pronuncia della sentenza di merito impugnata, in quanto l'inammissibilità del ricorso per cassazione preclude la formazione di un valido rapporto di impugnazione e, di conseguenza, impedisce al giudice di legittimità di applicare la causa di non punibilità sopravvenuta ai sensi dell'art. 129 c.p.p. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui la prescrizione sia maturata nelle more del deposito della motivazione della sentenza di appello, in quanto è solo la data di pronuncia del dispositivo che rileva ai fini della valutazione di ammissibilità del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Presidente

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - rel. Consigliere

Dott. TANGA ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/01/2019 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. RANALDI ALESSANDRO;
sentito il PG Dr. FODARONI MARIA GIUSEPPINA che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
Per (OMISSIS) l'avv. (OMISSIS) del foro di Roma ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ha proposto ricorso straordinario ex articolo 625-bis c.p.p., avverso la sentenza de…

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