Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30459 del 30 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:30459PEN

Massima

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Il sorvegliato speciale che violi ripetutamente le prescrizioni impostegli con il decreto applicativo della misura di prevenzione, associandosi in più occasioni con persona pregiudicata, è punibile per il reato di cui all'art. 9, comma 2, della Legge n. 1423 del 1956, in quanto la serialità e non occasionalità degli incontri con il pregiudicato è indice sufficiente della consapevolezza, in capo all'imputato, della condizione di pregiudicato del suo interlocutore, senza che sia necessario un concorso nel reato o ulteriori elementi probatori. Il provvedimento di riunione dei procedimenti relativi alle singole violazioni, adottato ai sensi dell'art. 17 c.p.p., non comporta alcuna lesione del diritto di difesa dell'imputato, in quanto atto meramente ordinatorio che non modifica i fatti contestati, ma consente una trattazione unitaria delle plurime violazioni commesse dal sorvegliato speciale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) UV. NI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 888/2009 CORTE APPELLO di BARI, del 26/11/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO Aldo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO

1. - La Corte di Appello di Bari, con la senten…

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