Cassazione penale Sez. III sentenza n. 52866 del 14 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:52866PEN

Massima

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Il rigetto della richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova dell'imputato, in ragione dei suoi precedenti penali, non è immediatamente impugnabile con ricorso per cassazione, ma è appellabile unitamente alla sentenza di primo grado, in quanto l'articolo 464-quater c.p.p., comma 7, che prevede il ricorso per cassazione, deve essere interpretato nel senso che si riferisce unicamente al provvedimento con cui il giudice, in accoglimento della richiesta dell'imputato, abbia disposto la sospensione del procedimento con la messa alla prova. Ciò in quanto la giurisprudenza di legittimità, risolta solo di recente da un intervento delle Sezioni Unite, era incerta in ordine al regime di impugnazione di tale ordinanza di rigetto, per cui non può ritenersi che il ricorrente abbia proposto l'impugnazione in colpa nella determinazione della causa di inammissibilità del ricorso, non essendo ravvisabile una manifesta infondatezza o temerarietà dell'impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Ancona in data 22/10/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza pronunciata all'udienza del 22 ottobre 2015 il Tribunale di Ancon…

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