Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza n. 575 del 2016

ECLI:IT:TARCZ:2016:575SENT

Massima

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Il provvedimento prefettizio di informazione interdittiva antimafia può essere legittimamente adottato sulla base di un quadro indiziario complessivo, anche in assenza di condanne definitive, che sia idoneo a fondare un giudizio di possibilità che l'attività d'impresa possa, anche in maniera indiretta, agevolare le attività criminali o esserne in qualche modo condizionata per la presenza, nei centri decisionali, di soggetti legati ad organizzazioni mafiose. A tal fine, assumono rilievo preponderante i fattori induttivi della non manifesta infondatezza dell'ipotesi, quali collegamenti parentali, cointeressenze societarie, frequentazioni con soggetti malavitosi, precedenti penali o di polizia, anche non definitivi, a carico di soci o amministratori, nonché ogni altro elemento che, nel suo complesso, sia idoneo a far emergere il pericolo di infiltrazioni mafiose nell'attività d'impresa. Il giudice amministrativo, pur non potendo sostituire la propria valutazione a quella dell'autorità prefettizia, può tuttavia verificare la logicità e la congruità della motivazione, accertando se i fatti posti a fondamento del provvedimento configurino o meno la fattispecie prevista dalla legge. Pertanto, la misura interdittiva può essere legittimamente adottata anche sulla base di elementi quali l'esistenza di un rapporto di fornitura stabile tra l'impresa e soggetti legati alla criminalità organizzata, nonché la presenza di precedenti penali o di polizia, anche non definitivi, a carico di soci o amministratori, che, nel loro insieme, siano tali da far emergere il pericolo di infiltrazioni mafiose nell'attività d'impresa, senza che sia necessaria la prova di una condanna definitiva o di una frequentazione reiterata e costante con esponenti della criminalità organizzata.

Sentenza completa

N. 01471/2014
REG.RIC.

N. 00575/2016 REG.PROV.COLL.

N. 01471/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1471 del 2014, proposto da -OMISSIS-in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)) ed elettivamente domiciliata in Catanzaro, via F. Crispi n. 5, presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Catanzaro;

contro

il Ministero dell’Interno, in persona del Ministro in carica, rappresentato e difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato, presso cui è domiciliato in Catanzaro, via G. da Fiore n. 34;

per l’annullamento

dell’informazione interdittiva antimafia di cui alla nota n. -OMISSIS-del 28 luglio 2014 della Prefettura di ((omissis));

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