Consiglio di Stato sentenza n. 1204 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:1204SENT

Massima

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Il potere di annullamento in autotutela di un titolo edilizio illegittimo da parte della pubblica amministrazione deve essere esercitato nel rispetto del principio di proporzionalità, contemperando l'interesse pubblico al ripristino della legalità urbanistica con l'affidamento del privato nella stabilità del provvedimento ampliativo della propria sfera giuridica. Pertanto, il provvedimento di annullamento deve essere adeguatamente motivato, evidenziando le ragioni concrete ed attuali che giustificano la prevalenza dell'interesse pubblico rispetto a quello del privato, salvo che non ricorrano ipotesi di palese e manifesta violazione di norme inderogabili, tali da rendere superflua una puntuale motivazione. In particolare, la mera violazione di disposizioni regolamentari in materia di distanze tra fabbricati non è di per sé sufficiente a legittimare l'esercizio del potere di autotutela, dovendo l'amministrazione valutare attentamente la concreta incidenza dell'abuso edilizio e il bilanciamento degli interessi pubblici e privati coinvolti. Inoltre, il decorso di un considerevole lasso di tempo dal rilascio del titolo edilizio non incide in radice sulla persistenza del potere di annullamento, ma rafforza l'onere motivazionale dell'amministrazione di dimostrare la permanenza di un effettivo e prevalente interesse pubblico di carattere concreto ed attuale. Infine, la non veritiera prospettazione da parte del privato delle circostanze di fatto e di diritto sottese all'adozione del provvedimento favorevole, pur potendo incidere sulla legittimità dell'atto, non è di per sé sufficiente a giustificare l'annullamento in autotutela, dovendo comunque l'amministrazione motivare adeguatamente la prevalenza dell'interesse pubblico.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/02/2023

N. 01204/2023REG.PROV.COLL.

N. 03561/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3561 del 2015, proposto da
Antonangelo Murgia, Liviana Murgia, Patrizia Murgia, in qualità di eredi del signor Mario Murgia (deceduto il 23 marzo 2019), rappresentati e difesi dall’avvocato Giuseppe Greco, con domicilio fisico eletto presso lo studio dell’avvocato Giuseppe Greco in Roma, via S. Caterina da Siena, 46 e domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Maria Lucia Viola, rappresentata e difesa dall’avvocato Gianluca Moriani, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, Piazzale delle Medaglie D’Oro, n. 20;

nei confronti

Comune di Muravera, non costituito in giudizi…

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