Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il Comune, nell'esercizio del potere repressivo degli abusi edilizi, può legittimamente adottare un'ordinanza di demolizione di opere abusive realizzate su suolo demaniale, anche in assenza di previo titolo edilizio e senza la necessità di comunicare l'avvio del procedimento, trattandosi di attività amministrativa doverosa. L'onere di dimostrare l'eventuale pregiudizio per le parti legittimamente edificate grava sul privato sanzionato, le cui generiche affermazioni in tal senso non sono sufficienti a far venir meno la legittimità dell'ordine di demolizione. Il dirigente comunale è competente ad adottare il provvedimento sanzionatorio, in quanto tale potere è stato trasferito agli enti locali già a partire dalla riforma del 1998, anche per gli immobili vincolati. Inoltre, la mancanza di titolo concessorio al momento dell'accertamento delle opere abusive rende irrilevante la pregressa esistenza di una concessione demaniale scaduta, non essendo sufficiente a legittimare la permanenza delle nuove costruzioni realizzate sine titulo.