Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12357 del 28 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:12357PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può fondare il proprio giudizio su elementi specifici risultanti dagli atti, quali intercettazioni telefoniche e sequestri di sostanze stupefacenti, senza che tale valutazione possa essere censurata in sede di legittimità, trattandosi di un apprezzamento di fatto riservato al giudice di merito. Inoltre, ai fini dell'adozione di una misura cautelare, non è richiesto il requisito della precisione e della concordanza degli elementi indiziari, essendo sufficiente che questi siano tali da lasciar desumere con elevato grado di probabilità l'attribuzione del reato all'indagato. Infine, l'adeguatezza della misura cautelare deve essere correttamente motivata sulla base di elementi specifici, la cui valutazione si sottrae al sindacato di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - rel. Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. MAZZEI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ES. GI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 751/2010 TRIB. LIBERTA' di PERUGIA, del 08/09/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SEVERO CHIEFFI;

sentite le conclusioni del PG, Dott. D'((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO

Con ordinanza 08/09/2010 il Tribunale del riesame di Perugia confermava l'ordinanza 10/08/2010 del G.I.P. del Tribun…

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