L'attività di somministrazione di alimenti e bevande all'interno di un circolo privato o di un ente collettivo deve svolgersi in locali ubicati all'interno della struttura adibita a sede del circolo o dell'ente, senza accesso diretto da strade, piazze o altri luoghi pubblici, al fine di assicurare un ingresso selettivo riservato ai soli soci e impedire l'accesso indiscriminato del pubblico. La mancanza di tali requisiti di sorvegliabilità del locale, accertata dall'amministrazione competente, legittima la decadenza dell'autorizzazione amministrativa per l'esercizio dell'attività di somministrazione, anche qualora nell'ambiente di diretto accesso dalla strada si svolgano contestualmente attività culturali proprie dell'associazione. L'interpretazione delle norme limitative di tale attività di somministrazione in circoli privati deve essere rigorosa, in quanto finalizzata a garantire la natura non commerciale di tali enti e il rispetto della libera concorrenza, senza che possa prevalere un'interpretazione più favorevole all'imprenditore in caso di incertezza normativa.