Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La motivazione di un provvedimento amministrativo di rigetto di una istanza di accertamento di conformità edilizia ex art. 13 o 40 della L. 47/1985 deve essere esaustiva e non può essere integrata successivamente in sede processuale, in quanto la motivazione deve precedere e non seguire il provvedimento, a tutela del buon andamento amministrativo e dell'esigenza di delimitazione del controllo giurisdizionale. Il mancato rispetto di tale obbligo di adeguata e completa motivazione determina l'illegittimità del provvedimento impugnato per difetto assoluto di motivazione. Il provvedimento amministrativo di rigetto di una istanza di accertamento di conformità edilizia deve indicare in modo chiaro e puntuale tutti i presupposti di fatto e di diritto che hanno condotto all'adozione della determinazione negativa, senza poter far riferimento a richieste di integrazione documentale meramente verbali o a motivazioni emerse solo successivamente in sede processuale. L'amministrazione è tenuta a comunicare preventivamente l'avvio del procedimento di rigetto, assegnando un termine per la presentazione di eventuali osservazioni o documenti, al fine di garantire il contraddittorio e il diritto di difesa del privato.