Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28754 del 22 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:28754PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di misure restrittive della libertà personale, deve accertare la coerenza logica e la congruità delle argomentazioni del giudice di merito, senza poter sostituire la propria valutazione discrezionale a quella del giudice di primo grado, salvo i casi di manifesta illogicità o carenza motivazionale. In particolare, il giudice di legittimità non può sindacare la valutazione degli elementi di fatto posta a fondamento della decisione, essendo questa riservata in via esclusiva al giudice di merito, purché la motivazione risulti adeguata e non manifestamente illogica. Pertanto, il controllo di legittimità si limita a verificare che il provvedimento impugnato contenga l'esposizione delle ragioni giuridicamente significative che lo hanno determinato e che tali argomentazioni siano congrue rispetto al fine giustificativo del provvedimento stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto rel. Presidente del 18/06/2 -

Dott. GENTILE ((omissis)) SENTE -

Dott. PRESTIPINO ((omissis)) N. -

Dott. DE CRESCIENZO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. MANNA ((omissis)) N. 11995/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. AN. N. IL (OMESSO);

2) MI. GU. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1346/2009 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 28/01/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FILIBERTO PAGANO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. GIALANELLA Antonio che ha chiesto l'inammissibilita' dei ricorsi.

OSSERVA

Gi. An. e Mi. Gu. , in…

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