La revoca di una licenza per l'esercizio di un'attività di servizio pubblico di trasporto persone non di linea (NCC) deve essere adottata nel rispetto dei principi di legalità, proporzionalità e tutela del legittimo affidamento del titolare, previa contestazione delle irregolarità riscontrate e concessione di un termine per il loro superamento. L'amministrazione è tenuta a riesaminare la posizione del titolare e a rinnovare la licenza qualora le irregolarità siano state sanate, non potendo far valere a suo carico vizi procedimentali già superati. Il provvedimento di revoca, pertanto, deve essere adeguatamente motivato e proporzionato rispetto alle violazioni accertate, tenendo conto della loro gravità e della possibilità di regolarizzazione da parte dell'interessato, al fine di garantire il giusto contemperamento tra l'interesse pubblico alla corretta gestione del servizio e la tutela del diritto del titolare all'esercizio dell'attività economica legittimamente intrapresa. In caso di accertamento di irregolarità, l'amministrazione deve concedere all'interessato un termine congruo per sanare le violazioni contestate prima di procedere all'adozione di un provvedimento di revoca, salvo che le stesse non risultino di particolare gravità o reiterate, tali da rendere sproporzionata la mera diffida. Qualora il titolare dimostri di aver sanato le irregolarità contestate, l'amministrazione è tenuta a rinnovare la licenza, non potendo far valere a suo carico vizi procedimentali già superati. Il principio di tutela del legittimo affidamento impone, infatti, all'amministrazione di conformarsi agli esiti del riesame disposto in sede cautelare, non potendo adottare un nuovo provvedimento di revoca sulla base di medesimi presupposti già superati.