Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26530 del 12 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:26530PEN

Massima

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Integra il delitto di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico protetto, previsto dall'art. 615-ter c.p., la condotta di colui che, pur essendo abilitato ad accedere al sistema, vi acceda o si mantenga in esso violando le condizioni e i limiti risultanti dal complesso delle prescrizioni impartite dal titolare del sistema per delimitarne oggettivamente l'accesso, ponendo in essere operazioni di natura ontologicamente estranee rispetto a quelle per le quali la facoltà di accesso gli era attribuita. Ai fini della configurabilità del reato, è necessario accertare il superamento, su un piano oggettivo, dei limiti e la violazione delle prescrizioni relative all'accesso e al trattenimento nel sistema informatico, contenute in disposizioni organizzative impartite dal titolare dello stesso, indipendentemente dalle finalità soggettivamente perseguite dall'agente. Integra altresì la fattispecie criminosa la condotta del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio che, pur essendo abilitato ad accedere al sistema informatico, vi acceda o si mantenga per finalità ontologicamente estranee rispetto a quelle per le quali l'accesso gli era consentito, realizzando uno sviamento di potere in violazione dei doveri di fedeltà e imparzialità che devono indirizzare l'azione amministrativa. Tuttavia, qualora l'accesso abbia ad oggetto un atto adottato legittimamente dal dipendente e da lui stesso inserito nel sistema informatico, il giudice di merito dovrà chiarire in cosa sia consistito lo sviamento di potere, individuando la norma organizzativa asseritamente violata, e spiegare perché tale condotta sarebbe ontologicamente incompatibile con le mansioni del dipendente, tenendo conto che l'attività asseritamente abusiva ha avuto ad oggetto un atto proprio del dipendente, compiuto nell'esercizio di una legittima prerogativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Tere - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CARUSILLO Elena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso la SENTENZA del 13/01/2020 della CORTE di APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BELMONTE MARIA TERESA;
letta la requisitoria scritta, del 28 aprile 2021, del Sostituto Procuratore Generale, ODELLO Lucia, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso, a cui si e' riportata in udienza.
letta la memoria del 28 aprile 2021 dell'avvocato (OMISSIS), difensore e …

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