Il provvedimento di sospensione dell'attività commerciale adottato dal Questore ai sensi dell'art. 100 del T.U.L.P.S. è legittimo quando il locale pubblico si configura come abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose, rappresentando un pericolo per la pubblica sicurezza non adeguatamente contrastato dal gestore. La sospensione dell'attività è giustificata dalla gravità del fatto criminoso verificatosi nel locale e dall'identificazione di soggetti in posizione irregolare sul territorio italiano e gravati di precedenti penali, senza che sia necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento in ragione dell'urgenza di provvedere. L'obbligo di sospensione dell'attività commerciale decorre dalla notifica del provvedimento e non necessita di ulteriori atti di esecuzione, salvo che non sia diversamente stabilito dalla legge o dal provvedimento stesso. Ai fini del risarcimento del danno, l'interessato deve provare non solo la contrazione delle entrate durante il periodo di sospensione, ma anche la riduzione del lucro finale d'impresa, non potendo tale onere essere surrogato dalla valutazione equitativa del giudice.