Il vincolo urbanistico di destinazione di un'area a servizi pubblici, quale parcheggio, non preclude in via assoluta l'esercizio di attività private, in particolare di autorimessa, purché compatibili con la finalità pubblica perseguita dallo strumento urbanistico. Infatti, il vincolo conformativo della proprietà privata impresso dal piano regolatore generale non comporta il totale svuotamento del contenuto del diritto di proprietà, ma mira a indirizzare l'attività edilizia verso determinate tipologie di interventi di interesse collettivo, senza tuttavia riservare in via esclusiva la realizzazione di tali opere alla mano pubblica. Pertanto, il mero contrasto formale tra l'attività svolta dal privato e la destinazione urbanistica dell'area non è di per sé sufficiente a giustificare l'annullamento in autotutela della segnalazione certificata di inizio attività, in assenza di una dimostrata e attuale incompatibilità sostanziale con le finalità pubbliche perseguite dallo strumento urbanistico. Inoltre, il potere di annullamento in autotutela della pubblica amministrazione è soggetto al termine di decadenza di 18 mesi dalla data di adozione dell'atto originario, introdotto dalla riforma della legge n. 241 del 1990, decorrente non dalla data di adozione dell'atto originario, ma dalla successiva entrata in vigore della novella legislativa, sicché l'annullamento disposto oltre tale termine risulta illegittimo.